Intervento di Fabio Lombardini - Milano, 18 gennaio 2009.
Care democratiche, cari democratici.
Sono quì oggi in rappresentanza dei Giovani Democratici della provincia di Sondrio, una provincia peculiare, la cui popolazione è sparsa su un territorio molto ampio. È la provincia “più leghista” fra i territori lombardi, forse anche del paese; è l’unico territorio in cui un movimento giovanile per il centro-sinistra – e per la sinistra, in generale – è stato assente per quasi vent’anni, squilibrando ulteriormente l’assetto politico del territorio, il quale era già prevalentemente conservativo. Per intenderci, alle ultime elezioni, il centro-destra ha ottenuto quasi il 64% dei voti, il Partito Democratico il ventuno.
Con tanto impegno siamo riusciti ad unirci in un gruppo solido che potesse condividere e portare avanti le tante battaglie che un giovane di sinistra sente la necessità di portare avanti nel nostro territorio (l’informazione, battaglie di carattere etico e anti razziali, battaglie per la solidarietà). Alle primarie dei Giovani Democratici hanno votato 123 elettori under 30, pochi in valore assoluto, è vero. Ma è anche vero che questo risultato, andando a vedere la proporzione tra votanti e abitanti è il secondo miglior risultato della Lombardia e di questo dato pregherei tutti di tenerne conto!
Siamo, dunque, un nuovo gruppo che invece di dividersi in correnti, invece di pensare a poltrone o giochi di potere si è unito a portare avanti tante battaglie sul nostro territorio: sulla mobilità in primo luogo, sull’informazione, sulle battaglie di carattere etico e anti-razziale, le battaglie per la solidarietà. Ci siamo uniti e rimboccati le maniche, e uniti siamo andati nelle piazze a parlare alle persone di come vorremmo il nostro partito: con il giovane universitario che per metà settimana è fuorisede e con il genitore che vede un partito in difficoltà e ne è deluso.
Eppure, nonostante tutte le difficoltà del far politica nel nostro territorio, oggi ci siamo, oggi siamo nel dibattito politico valtellinese, oggi siamo noi a creare quel dibattito. Dibattito che, in questi mesi, ha toccato una miriade di temi e che ha coperto le prime pagine dei giornali locali. In particolare, ci siamo occupati della delicata questione della mobilità studentesca, e che non riguarda soltanto gli studenti, ma riguarda tutti i pendolari, valtellinesi e lombardi.
Nello specifico, a settembre siamo partiti contestando le politiche dell’amministrazione provinciale di centro-destra, sulla Carta Sconto Treno, un accordo che fu raggiunto dieci anni fa dall’allora amministrazione provinciale di centro-sinistra, insieme a Regione e Trenitalia, che concedeva uno sconto sostanzioso sui biglietti ferroviari per gli studenti universitari valtellinesi, ma che è stato annullato dalla Lega, con l’avallo della giunta Formigoni.
Vi chiederete quale fosse l’importanza di tale accordo: ebbene, i nostri studenti sono i più svantaggiati di tutta la Regione, poiché sono, anzi siamo, i più distanti da qualsiasi sede universitaria e, di conseguenza, costretti ad affrontare una spesa enorme per poterci laureare... In termini concreti, noi impieghiamo 3 o 4 ore per raggiungere le università lombarde, spendendo ogni settimana 20 euro, quindi 800 euro in più all’anno, per portare avanti il nostro sacrosanto diritto allo studio! Spendiamo gli stessi 20 euro che qualunque turista spenderebbe per fare i nostri stessi viaggi! Noi giovani universitari della Valtellina non siamo i turisti dell’istruzione!
E ci stiamo battendo su questa questione, perché sia ripristinato lo sconto, su un viaggio che ci permette di tornare a casa a fine settimana, e che è significativo non solo dal punto di vista economico, ma anche in termini delle priorità della politica sulla cultura e sull’istruzione!
Al danno si aggiunge la beffa: quest’anno, le borse di studio elargite dalla Provincia sono diminuite di un terzo. E l’inganno è stato che la Provincia ha annunciato di aver aumentato il valore delle borse, ma curiosamente la spesa globale è diminuita!
E se ciò non fosse sufficiente... la Provincia di Sondrio è proprietaria di alloggi universitari quì a Milano. Proprio in queste ultime settimane la Provincia ha respinto la domanda di ammissione a questi alloggi a un giovane, poiché questo giovane residente in Valtellina è un extracomunitario, uno straniero i cui genitori vivono, lavorano e pagano le tasse quì e che lui stesso, domani, vivrà, lavorerà e pagherà le tasse quì! Insieme a noi.
E non finisce quì, perché gli orari dei treni locali sono stati cambiati per favorire la Tav. Non sappiamo ancora come facciano i treni valtellinesi ad influire sulla Tav, lo sanno solo loro! Eppure questi cambiamenti agli orari dei treni non hanno fatto altro che aggiungere due ore di viaggio al giorno per gli studenti delle nostre scuole, per i nostri pendolari.
Noi, oggi stiamo lavorando con associazioni, alcune nate spontaneamente, con i sindacati, con i nostri amministratori per invertire questa catastrofica rotta che il centro-destra ha preso nei confronti della mobilità e nei confronti della cultura. Una rotta che non fa altro che pregiudicare lo sviluppo del territorio.
Ma il lavoro dei giovani democratici valtellinesi non deve essere un lavoro isolato, e la questione mobilità non riguarda soltanto la nostra provincia, ma riguarda tutti noi. Infatti, insieme ai delegati delle province di Como e Lecco, oggi presenteremo una mozione sulla mobilità, e spero vivamente che venga approvata da quest’assemblea a larga maggioranza.
Un’altra tematica che ci è cara è quella del radicamento territoriale. Per questo motivo ci rivolgiamo a Silvia Gadda (segretario regionale neo-eletto)! Speriamo di poter condividere insieme un progetto di crescita e di radicamento territoriale… e la invitiamo fin da ora ad un’incontro con i nostri giovani e con tutto il gruppo dei Giovani Democratici della provincia di Sondrio!
Concludo. Concludo invitandovi a considerare quest’assemblea come un punto di partenza. Noi Giovani Democratici... perché oggi non siamo nient’altro che Giovani Democratici che credono in un progetto politico nuovo e riformatore e sono ansiosi di essere i protagonisti, insieme, di quel che è, e di porre le basi per quel che Sarà!
In questa navigazione, come diceva Khalil Gibran: “la ragione e la passione sono come il timone e la vela: senza il primo non si governerebbe la direzione, senza la seconda si rimarrebbe fermi.” Cari Democratici, non perdiamo tempo in commissioni o poltrone da dividere, cerchiamo di porre al centro dei nostri dibattiti la ragione, quella ragione e quella visione di un progetto innovatore e riformatore, per i giovani dei nostri territori, che sono lavoratori, universitari, precari... bamboccioni! E di porre al centro la passione, quella passione che ci ha portati qua oggi, quella passione che ci ha visti in migliaia a Roma alla manifestazione del PD.
Qualcuno ha detto che la gente vede la politica, ma la politica non riesce più a vedere al gente. Noi dobbiamo essere gli occhi della politica, coloro, cioè, che vedono e sentono le esigenze e le volontà del popolo, e che fanno sì che la politca riesca a tradurle. Solo così riusciremo a riportare l’interesse e la passione della gente nella politica.
Grazie.
Giovani Democratici della Provincia di Sondrio
Assemblea Regionale G.D. Lombardia
Milano, 18 gennaio 2009
http://www.gdsondrio.blogspot.com/