domenica 8 dicembre 2013

I risultati delle primarie in Valchiavenna: 
Seggio di Chiavenna 
Votanti: 450
Civati: 76
Cuperlo: 75
Renzi: 298

Seggio di Novate 
Votanti: 103
Civati: 19
Cuperlo: 18
Renzi: 66

venerdì 29 novembre 2013

REFERENDUM SULL'ACCORPAMENTO DEI COMUNI: DICIAMO UN CONVINTO SI', NONOSTANTE... Domenica 1 dicembre i cittadini e le cittadine dei Comuni di Chiavenna, Gordona, Menarola, Mese e Prata Camportaccio avranno la possibilità di esprimersi sul tema dell’accorpamento dei comuni partecipando al referendum consultivo. La posizione del Circolo PD della Valchiavenna rispetto a questo viene da lontano: il PD locale era stato l’unica forza politica ad organizzare già nel novembre 2012 un partecipato incontro pubblico dal titolo “Verso il comune unico?”alla presenza del Consigliere Regionale Luca Gaffuri. L’incontro aveva l’obiettivo di offrire informazioni precise e favorire un dibattito e una condivisione più ampi possibili sapendo che si trattava di affrontare un processo delicato nel quali erano chiamati in causa la storia e il futuro di un territorio, il senso di appartenenza a comunità consolidate, le proprie identità. Abbiamo, tuttavia, sempre visto e continuiamo fermamente a vedere nel processo di accorpamento dei nostri comuni una grandissima opportunità per questo territorio non solo per fronteggiare, oggi, una crisi economica e sociale devastante ma per costruire insieme una Valchiavenna del domani più forte e aperta. Sul piano amministrativo, il nuovo Comune riceverebbe una somma aggiuntiva di trasferimenti del 20% in più rispetto al 2010 – circa 600.000 euro – e per almeno tre anni si potrebbero svincolare dal patto di stabilità risorse importanti per l’occupazione. Con il nuovo assetto e con i nuovi finanziamenti si potrebbero creare servizi più efficienti e una pubblica amministrazione semplificata. Il comune unico consentirebbe una più lungimirante e coordinata azione strategica nel nostro territorio rispetto al turismo, all’ambiente, alla mobilità e all’occupazione. Ma non si tratta solo di questo: la nostra voce, unica, sarebbe più forte a livello regionale dove è necessario rivendicare e proteggere le specificità del territorio alpino. Potremmo affacciarci in altro modo all’Europa avendo risorse e competenze amministrative più specifiche per partecipare a bandi europei e creare ponti con altre zone dell’arco alpino. Il nuovo comune, inoltre, potrebbe diventare un laboratorio di democrazia per costruire forme di partecipazione attiva dei cittadini e delle cittadine. Per questi motivi, domenica voteremo sì al comune unico e lo faremo nonostante le molte criticità emerse nella gestione di un processo che per la sua delicatezza avrebbe dovuto garantire la partecipazione di molti e non il protagonismo di pochi. Diremo sì, nonostante un ascolto troppo ridotto di associazioni, gruppi, attori collettivi che avrebbero potuto dare contributi preziosi se coinvolti dall’inizio. Diremo sì, noi!, come lo abbiamo sempre detto, nonostante l’ambiguità di forze politiche, come la Lega Nord, che con alcuni suoi esponenti ha supportato il processo sul territorio proprio mentre altri a livello provinciale, il Presidente Sertori in primis, lo ostacolavano sul piano amministrativo. Diremo sì, pur sapendo che questo processo sarebbe dovuto crescere dal basso all’insegna dell’ascolto, della partecipazione dei cittadini e delle cittadine, della condivisione e andando oltre l’ambito degli amministratori e degli addetti ai lavori. Nonostante questo, il nostro voto sarà un sì convinto e motivato dalla consapevolezza di essere di fronte alla possibilità di una svolta storica, strategica, democratica, per il nostro territorio. Una svolta dalla quale potremmo uscire più coesi ed uniti e costruire insieme, un territorio e un’amministrazione, nei quali, ci auguriamo di non dover più assistere a fatti gravissimi e vergognosi come quelli che hanno coinvolto il Sindaco di Gordona, il Vice Sindaco ed esponenti della sua Giunta ai quali va tutta la nostra solidarietà. Il voto di domenica è e resta un’occasione: non buttiamola! Coordinamento del Circolo PD della Valchiavenna

sabato 16 novembre 2013

RISULTATI CONVENZIONE CIRCOLO 15.11.13

VOTANTI 35
Civati 12
Cuperlo 10
Renzi 13

domenica 27 ottobre 2013

RISULTATI VOTAZIONI 27.10.13 CIRCOLO VALCHIAVENNA

CIRCOLO VALCHIAVENNA

AMBROSI   SALVATORE     VOTI 30
BERTOLETTI  IRENE            VOTI 19


RISULTATI PROVINCIALI
TOTALE  AMBROSI       273    SEGGI in assemblea provinciale  22+ segretario eletto
TOTALE BERTOLETTI   231    SEGGI in assemblea provinciale   18

Buon lavoro a tutti!

sabato 26 ottobre 2013

VOTAZIONI RINNOVO CIRCOLO
domenica 27 dalle 9 alle 18
Chiavenna Palazzo Pretotio
 
Le liste andrebbero formate e presentate per regolamento al momento dell'apertura del lavori e delle votazioni.
Ci sembra meglio condividere quella attualmente formata nel Circolo.
 
Candidata coordinatrice Del Giorgio Elena
 
Lista collegata
 
attinà giuseppe

cassanelli adriano

dal cason mattia

del giorgio elena

del giorgio lucia

della bella fabio

succetti maria elena

timini alice

triaca mariantonia



martedì 15 ottobre 2013

LUNEDI' 21 ore 20.45  Palazzo Pretorio Chiavenna Incontro con candidati alla segreteria provinciale Ambrosi Salvatore e Bertoletti Irene


DOMENICA 27 dalle 9 alle 18  Palazzo Pretorio Chiavenna votazioni per il rinnovo del Circolo PD Valchiavenna e dell'Assemblea Provinciale
votano gli iscritti: ci si può iscrivere anche poco prima del voto


DOMENICA 8 Palazzo Pretorio Primarie aperte ad iscritti e non iscritti per la scelta del Segretario Nazionale e dell'assemblea nazionale

Chi può votare. Possono partecipare al voto per l'elezione del segretario e dell'assemblea nazionale gli elettori al momento del voto iscritti al Pd e quelli che, pur non iscritti,  "dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del partito, sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrati nell'albo pubblico delle elettrici e degli elettori".

Ad elettori ed elettrici del Pd è richiesto un contributo di due euro. Gli iscritti non sono tenuti al versamento del contributo.


Per scegliere i segretari regionali si voterà separatamente entro il 31 marzo 2014.

L'assemblea provinciale ha inoltrato una protesta rispetto alle liste bloccate.



venerdì 16 agosto 2013

IL SOTTOPASSO DI NOVATE

Lo scandalo del sottopasso di Novate sta nell’esplosione dei costi e nei ritardi. I costi sono più che raddoppiati rispetto ai conti iniziali, lievitando fino 8 milioni e mezzo di Euro. Per quanto riguarda i tempi, il progetto, approvato nel 2007, era stato inaugurato in pompa magna nell’aprile 2009. Ci sono voluti più di 4 anni per costruire poche centinaia di metri di viabilità, meno di 100 metri all’anno.
La progettazione avrebbe dovuto essere molto più attenta e scrupolosa, proprio in una zona, l’ex Falck, ad alta criticità ambientale: invece, purtroppo, sono state necessarie ben due consistenti varianti in corso d’opera per aggiustare gli errori ed i cosiddetti “imprevisti”.
In questi anni il Circolo PD Valchiavenna ha più volte richiesto chiarimenti sulle gravi responsabilità politiche e tecniche riguardo agli errori, ai ritardi e allo spreco di denaro pubblico, nonché ai disagi arrecati ai cittadini.
 Il PdL e la Lega invece di litigare e perdersi in sterili polemiche, persino nei giorni dell’apertura del sottopasso, avrebbero potuto costruire quest’opera pubblica meglio ed in tempi più brevi, a totale vantaggio di tutti i cittadini della Valle.


martedì 18 giugno 2013

Il Circolo PD Valchiavenna ed il PD Provinciale  invitano all'incontro pubblico
 "Il Partito Democratico tra presente e futuro" 
con il Consigliere PD della Regione Lombardia Fabio Pizzul
giovedì 20 giugno ore 20.45  Sala della Banca Popolare di Chiavenna  





 

sabato 27 aprile 2013


Il Circolo PD della Valchiavenna si è riunito il giorno venerdì 19 aprile.

L’ ordine del giorno prevedeva un appello a Bersani perché non lasciasse nulla di intentato contro la
possibilità di un governo con il centro-destra di Berlusconi.
Proprio mentre eravamo riuniti, è giunta la notizia delle dimissioni della Presidente Bindi e delle imminenti dimissioni del Segretario poi.
Tutti noi che, con altri, avevamo dedicato il nostro tempo e le nostre energie alle primarie, ai gazebo, alla
campagna elettorale (anche quella per le elezioni regionali) siamo rimasti profondamente delusi,
preoccupati ed increduli di fronte ad eventi che sembravano andare oltre le peggiori previsioni.
Non ci sentiamo rappresentati da parlamentari nominati, ai quali il popolo delle primarie aveva espresso
forte e chiara una volontà di cambiamento, da una dirigenza che non ha compreso appieno la natura e
l'estensione del crescente malcontento nel paese.
Abbiamo fatto campagne referendarie ed elettorali, l’ultima con temperature sottozero, mettendoci la
nostra faccia, anche a copertura di situazioni scarsamente credibili e difendibili, provando a motivare alla
politica ed all’impegno i giovani disponibili: cosa andremo a raccontare adesso?
Le ultime campagne elettorali sono state faticose, l’ultima contraddistinta dallo scarso coordinamento tra il PD ed Ambrosoli, ottimo candidato, ma sconosciuto e da far conoscere. Ma il materiale informativo ( quando c’era… Perché abbiamo fatto gazebo senza materiale) era materiale assolutamente non adeguato: vecchio, scontato, che non centrava l’obiettivo. Avremmo dovuto far conoscere Ambrosoli e non avevamo un manifesto o un volantino con la sua faccia fatti bene (ma dalla Lega e da Berlusconi non vogliamo imparare nulla?).

Abbiamo ascoltato Bersani che per settimane ha detto che il PD era il primo partito, ed ora, dopo due mesi
di stallo, abbiamo resuscitato Berlusconi e lo stiamo riportando al governo.
Avremmo avuto la possibilità di chiudere il ciclo di Berlusconi: invece lo stiamo mandando al governo. Ora l’alleanza con PdL appare l’ultima chance, ora che ci siamo infilati da soli in un tunnel, ci compromettiamo in un incomprensibile governo con lui. Era tutto previsto? 

Le scelte andrebbero almeno spiegate agli elettori: le candidature di Marini e di Prodi, il rifiuto della
candidatura di Rodotà e tutto quello che di vergognoso ne è seguito.
Le domande (senza risposta) che i nostri elettori ci hanno ripetuto, e si sono ripetuti, continuamente nei
giorni scorsi sono state:

- perché Marini? 
- perché Prodi? Chi non lo ha votato? Perché? 
- perché non Rodotà? 

Sono domande che ci stiamo facendo anche tra di noi, cercando risposte che non arrivano. Ci chiedevamo
che cosa stesse succedendo, nell’assoluta impossibilità di comunicare con il partito. Intanto i nostri
parlamentari, lontani anni luce dalla base, non sono riusciti o non hanno voluto farsi portavoce del bisogno di cambiamento, non ci hanno neppure provato. L’unica strategia, o tattica, che in queste terribili  giornate si intuiva (e si temeva) da questi professionisti della politica era l’alleanza con la destra di Berlusconi, una destra anomala, molto diversa dalle destre europee e degli altri Paesi democratici.
Questo ha capito la gente: la subalternità a Berlusconi.
Questi primi avvii del nuovo governo non ci hanno aiutato a capire cosa abbiano in testa le persone che abbiamo nominato al governo.
Eppure, alla fine del 2011, e soprattutto dopo le ultime elezioni, il governo con Berlusconi non era affatto
inevitabile ed obbligatorio, il PdL era addirittura fuori gioco. La classe dirigente del PD ci ha portati dentro il tunnel, senza altra via d’uscita.


Vogliamo sapere chi sono i 101 franchi tiratori, chi sono ed il perché del loro vergognoso comportamento.
Non per fare la caccia alle streghe, ma per trasparenza, perché sono a Roma grazie ai nostri voti ed al nostro lavoro. O faremo finta di niente e lasceremo il governo, o peggio il partito, nelle loro mani?


L’unica seria alternativa sarebbe la realizzazione di un vero partito riformista, un grande partito dei beni 
comuni, dell’ambiente, dei diritti: crediamo che la strada sia stata indicata in modo molto preciso da chi ha partecipato alle grandi prove di democrazia dei referendum e delle primarie e che ora è arrabbiatissimo e profondamente deluso.
Vorremmo un partito che rispetti il voto degli elettori e gli esiti dei referendum, rispettoso verso i suoi
elettori, di cui potersi fidare e che sia l’esempio dei valori da cui veniamo. Non un partito che ci crea
imbarazzi. Vorremmo un partito di cui non vergognarci, da non dover sempre giustificare.
Invece siamo un partito con una classe dirigente sempre più lontana ed irraggiungibile, che non risponde
alle email, ai messaggi, che ignora gli appelli, che ha paura di cambiare, che non ha coraggio, che persegue
la vecchia politica perché teme di perdere il potere.
Abbiamo faticosamente rinnovato anagraficamente il nostro parlamento, ma un parlamento giovane ha
votato un Presidente della Repubblica anziano: il PD, pur salvato da un Presidente anziano, ha deciso di non cambiare nulla e di non produrre alcun segnale di cambiamento.
Non ha cercato l’unico varco per il cambiamento, ne ha avuto paura.
Ed ha fatto due regali, uno a Berlusconi (il governo e la riabilitazione morale e politica) ed uno a Grillo (dandogli ragione e convogliandogli tutta la protesta).
Noi tutti viviamo tra la gente e sappiamo che i cittadini sono lontanissimi dalla guerra tra bande a cui
abbiamo assistito all’interno del PD.

Nello spazio di poche ore:

- abbiamo voltato le spalle ai nostri elettori; 
- abbiamo chiuso l’alleanza elettorale con SEL, azzerando il centro-sinistra; 
- abbiamo dimenticato completamente i temi su cui abbiamo insistito per anni, senza affrontarli seriamente; 

 Ne abbiamo abbastanza di un partito inaffidabile, che non fa altro che spaccarsi, apertamente o
vigliaccamente, in modo sterile e che non si dimostra all’altezza del mandato elettorale.

 Le giustificazioni riguardo allo strapotere della rete e dei movimenti sono deboli alibi: guardiamo ai
problemi dentro la nostra classe dirigente, ce ne sono abbastanza. Ambrosoli in qualità di grande elettore
ha lanciato le “quirinarie on line”, ma nella totale solitudine.

Nel circolo della Valchiavenna in questi anni si è collaborato responsabilmente ed intelligentemente tra
generazioni e storie politiche differenti, senza rigidità (cattolici, laici, renziani, bersaniani…) e siamo convinti che questa sia la situazione di tanti circoli. I problemi del nostro partito non stanno nei circoli, ma in alto. Pagheremo tutti il prezzo di queste giornate, in cui noi stessi abbiamo guardato allibiti i nostri rappresentanti nominati a Roma senza capire cosa stesse succedendo.
Oltre il possibile governo che non sappiamo quanto durerà e cosa riuscirà a fare, riusciremo a guardare un po’ più in là del nostro naso, al nostro futuro elettorale (non tanto lontano) preparandoci a non perdere anche i voti che abbiamo avuto e smettere di alimentare il malcontento e la protesta?

Con l’auspicio che chi di dovere ne tenga conto.




martedì 29 gennaio 2013

SANITA' NELLA NOSTRA PROVINCIA

INCONTRO APERTO A TUTTI CON ALESSANDRA KUSTERMANN

MARTEDI' 12 FEBBRAIO 2013 ore 20.30


BANCA POPOLARE DI CHIAVENNA


Alessandra Kustermann, ginecologa di fama nazionale, dal 2009 è direttrice dell'unità operativa complessa del pronto soccorso della Mangiagalli. Primo primario donna nella storia della Clinica Mangiagalli.
Da sempre impegnata nella sanità e nel sociale: ha realizzato negli ultimi vent’anni due servizi all’avanguardia in Italia a tutela delle donne, degli uomini e dei bambini: il Centro contro la Violenza Sessuale e il Centro contro la Violenza Domestica, a cui si è aggiunto recentemente lo Sportello per Bambini e Adolescenti Maltrattati. Candidata alle Primarie PD per la Regione Lombardia.