Apprendiamo che il sindaco di Samolaco, Elena Ciapusci, si è rifiutata di distribuire copie della Costituzione della Repubblica Italiana ai neomaggiorenni, poiché ritiene che rischierebbero “di finire in qualche cassetto”. Tale posizione è a dir poco riprovevole, soprattutto da una rappresentante istituzionale, che indossa la fascia tricolore, simbolo dell’Unità d’Italia, eletta grazie proprio a quei princìpi e valori sanciti dalla nostra Costituzione.
La consegna ai neomaggiorenni – persone che hanno votato per la prima volta quest’anno, o che voteranno per la prima volta nel 2010 – è di fondamentale importanza, poiché comprenderebbero non solo quali cariche potranno eleggere e il loro valore, ma anche i propri diritti e doveri di fronte al loro Paese e alla società.
La Carta non è qualcosa che ci si “merita”, ma sancisce i valori, i diritti e doveri ed è alla base dell’ordinamento giuridico. Rammentiamo che la Costituzione è il risultato della riconquista della democrazia nel nostro paese: coloro che hanno combattuto per la libertà, così come la Costituente che l’ha scritta, non pensavano al merito degli individui, bensì alla giustizia politica, economica e sociale di tutti.
Partire dal presupposto che i diciottenni di Samolaco non leggeranno la Costituzione equivale a togliere loro uno strumento di educazione civica, nonché il diritto di scelta di leggerla: in fondo, è più accessibile una copia in un cassetto, che non cento in uno scatolone abbandonato in qualche scantinato del municipio.
Fabio Lombardini
Sostituto Coordinatore del Circolo PD della Valchiavenna; e
Componente della segreteria provinciale dei Giovani Democratici.
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